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San Rocco un protettore ed un amico misericordioso contro la peste .

Nel Giubileo della Misericordia Papa Francesco ha invitato a riscoprire i Santi della Misericordia; cioè quei santi che furono operatori di misericordia. Tra questi occupa un posto ben visibile San Rocco di Montpellier, molto venerato in Italia. Egli visse in mezzo agli appestati; fece come il Signore Gesù che si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori”. (cf Is, 53, 4).

♦ I genitori di San Rocco furono Jean e Libère De La Croix, una coppia di esemplari virtù cristiane, ricchi e benestanti ma dediti ad opere di carità. Rattristati dalla mancanza di un figlio rivolsero continue preghiere alla Vergine Maria dell’antica Chiesa di Notre-Dame des Tables fino ad ottenere la grazia richiesta. Il neonato, a cui fu dato il nome di Rocco, nacque con una croce vermiglia impressa sul petto.
♦ Intorno ai vent’anni di età perse entrambi i genitori e decise di seguire Cristo fino in fondo: vendette tutti i suoi beni, si affiliò al Terz’ordine francescano e, indossato l’abito del pellegrino, fece voto di recarsi a Roma a pregare sulla tomba degli apostoli Pietro e Paolo. Bastone, mantello, cappello, borraccia e conchiglia sono i suoi ornamenti; la preghiera e la carità la sua forza; Gesù Cristo il suo gaudio e la sua santità.
♦ Dalla Francia scese in Italia, portando ovunque la testimonianza di Gesù povero e amico dei malati.
A quei tempi, nel secolo XIV, spesso la peste infieriva sulle varie città e Rocco la visse sulla propria pelle accorrendo proprio là tra gli appestati, perché essi avevano più bisogno d’aiuto.
♥ Nel luglio 1367 fu ad Acquapendente, una cittadina in provincia di Viterbo, dove ignorando i consigli della gente in fuga per la peste, Rocco chiese di prestare servizio nel locale ospedale mettendosi al servizio di tutti. Tracciando il segno di croce sui malati, invocando la Trinità di Dio per la guarigione degli appestati, San Rocco diventò lo strumento di Dio per operare miracolose guarigioni.
Poi si diresse verso l’Emilia Romagna dove il morbo infuriava con maggiore violenza, al fine di poter prestare il proprio soccorso alle sventurate vittime della peste… Pellegrinò in molte città d’Italia, prestando aiuto negli ospedali.
♦ A Roma giunse fra il 1367 e l’inizio del 1368, quando Papa Urbano V era da poco ritornato da Avignone. All’ospedale del Santo Spirito avvenne il più famoso miracolo di San Rocco: la guarigione di un cardinale, liberato dalla peste dopo aver tracciato sulla sua fronte il segno di Croce. Fu proprio questo cardinale a presentare San Rocco al Papa.
♦ A Piacenza presso l’ospedale di Nostra Signora di Betlemme proseguì la sua opera di conforto e di assistenza ai malati, finché scoprì di essere stato colpito dalla peste. Di sua iniziativa o forse scacciato dalla gente si allontana dalla città e si rifugia in un bosco vicino Sarmato, in una capanna vicino al fiume Trebbia.
♦ Qui un cane lo trova e lo salva dalla morte per fame portandogli ogni giorno un tozzo di pane, finché il suo ricco padrone seguendolo scopre il rifugio del Santo. Il Dio potente e misericordioso non permette che il giovane pellegrino morisse di peste perché doveva curare e lenire le sofferenze del suo popolo. Intanto in tutti i posti dove Rocco era passato e aveva guarito col segno di croce, il suo nome diventava famoso. Tutti raccontano del giovane pellegrino che porta la carità di Cristo e la potenza miracolosa di Dio.
♦ Dopo la guarigione San Rocco riprese il viaggio per tornare in patria. Sulla via del ritorno a casa, implicato nelle complicate vicende politiche del tempo, San Rocco fu arrestato come persona sospetta e condotto a Voghera davanti al governatore. Interrogato, per adempiere il voto non volle rivelare il suo nome dicendo solo di essere “un umile servitore di Gesù Cristo”. Gettato in prigione, vi trascorse cinque anni, vivendo questa nuova dura prova come un “purgatorio” per l’espiazione dei peccati.
♦ Quando la morte era ormai vicina, chiese al carceriere di condurgli un sacerdote; si verificarono allora alcuni eventi prodigiosi, che indussero i presenti ad avvisare il Governatore. Le voci si sparsero in fretta, ma quando la porta della cella venne riaperta, San Rocco era già morto: era il 16 agosto 1377.
♥ Prima di spirare, il Santo aveva ottenuto da Dio il dono di diventare l’intercessore di tutti i malati di peste che avessero invocato il suo nome, nome che venne scoperto dall’anziana madre del Governatore o dalla sua nutrice, che dal particolare della croce vermiglia sul petto, riconobbe in lui il Rocco di Montpellier. San Rocco fu sepolto con tutti gli onori. Per il suo amore agli appestati, divenne uno dei santi più popolari d’Italia: non c’è paese che non ricordi la sua protezione.

💚L’Associazione Europea Amici di San Rocco da oltre 17 anni nel solco tracciato dai valori cristiani, rappresenta un riferimento ineludibile per vivere nella quotidianità i dettami della Buona Novella.

Promossa e animata dal Fondatore Costantino De Bellis che nel sodalizio, sotto la guida per 10 anni dello scomparso vescovo di Caserta S.E. Mons Pietro Farina , ed ora con il nuovo rettore della chiesa di San Rocco Don Odoardo Valentini e Mons. Filippo Tucci , ha diffuso e ravvivato il culto del Pellegrino di Dio in tutte le comunità della penisola, varcando i confini europei.
Non serve solo la bussola per attraversare il procelloso “mare magnum” della contemporaneità, ma la sagacia e la forza inesauribile della fede, per ridare un senso alle attività umane, per ridestare le anime assopite da modelli culturali in distonia con la Parola di Dio, per edificare la Civiltà dell’Amore e per volgere lo sguardo verso l’infinito, la mèta che i devoti anèlano ardentemente.
L'Associazione ed ogni singolo iscritto si sente Chiesa e come tale cammina, nell'ascolto della PAROLA, nella MITEZZA EVANGELICA, nel PELLEGRINAGGIO , nella CARITÀ operosa imitando il pellegrino di Montpellier.
Contemplando la straordinaria vita di San Rocco ognuno di noi trovi la pace e si apra ad una prospettiva verso l'infinito , Proiettandoci in un orizzonte di spiritualità intraprendendo un autentico cammino come pellegrini e cristiani.
Tra le iniziative di solidarietà che spiccano nel nome di San Rocco meritano alcune di essere , la costruzione dei pozzi in Africa, per sovvenire alle necessità degli ultimi, affinché possano attingere acqua potabile, l’edificazione di una scuola per combattere l’analfabetismo, una piaga sociale da guarire e prevenire in contesti deprivati culturalmente, l’acquisto delle carrozzelle per facilitare i disabili nei loro spostamenti.
Altro aspetto non trascurato dal sodalizio cercare l’altro nel povero, che ritrova la sua dignità esaltata dalla mensa accogliente nella Chiesa di San Rocco all’Augusteo, nella Città Eterna, ove consuma un pasto caldo ed intorno al tavolo dell’amore, riscopre il valore senza tempo della carità, che sgorga come una sorgente inesauribile e lo riversa nel fratello dimenticato dalla società opulenta.
Per magnificare le incomparabili gesta del Pellegrino di Dio, il fondatore Costantino De Bellis ha profuso le sue migliori energie per esaltare l’arte e la fede, facendo istituire il Museo iconografico in Capriati a Volturno (CE).
E la bellissima evivace Biblioteca -Videoteca San Rocco con sede a San Costantino Calabro VV.

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