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Catechesi del Cardinale Angelo Comastri

Il testo integrale dell’omelia pronunciata del Cardinale Angelo Comastri al Convegno Europeo degli “Amici di San Rocco” a Pitigliano (GR) lo scorso 19 aprile 2008

Fratelli e sorelle,
in questa celebrazione, io vorrei invitarvi, tutti, ad aprire il cuore a Dio, perché da quest’incontro ognuno di noi esca veramente pellegrino, deciso nella via della fede per portare il Vangelo sulle strade del mondo attuale che ha tanto bisogno di recuperare il senso della vita.
I Santi, sono i veri e grandi benefattori dell’umanità.
Se c’è ancora un po’ di compassione nel mondo; se c’è ancora un po’ di amore verso i poveri e verso gli ammalati: lo dobbiamo ai Santi.
Se c’è ancora un po’ di rispetto verso i bambini e verso la loro innocenza: lo dobbiamo ai Santi.
Se c’è un po’ di pace nel mondo: lo dobbiamo ai Santi che sono stati i coraggiosi seminatori della bontà e del perdono.
Anche San Rocco, proprio perché è Santo, è stato un grande benefattore dell’umanità come Madre Teresa di Calcutta.
Cosa sarebbe stato il secolo scorso senza questa donna?
Mettiamo a confronto questa donna con le donne della vanità o dello spettacolo o peggio ancora con le donne della strada, oggi diffusissime, capiremmo subito quale enorme differenza la santità introduce nel mondo.
Pensate, per fare un altro esempio, quanto è stata importante e fondamentale la testimonianza di Giovanni Paolo II. In un’epoca di guerre assurde, egli ha gridato insistentemente la necessità della pace senza paura, in un’epoca di smarrimento del senso e dell’importanza della famiglia, egli l’ha difesa per difendere la vita dell’uomo. E’ stato un difensore della civiltà. Ci ha fatto venire in mente più volte le parole di Emanuele Kant, il quale disse: “il vangelo è la sorgente da cui è scaturita tutta la nostra civiltà” se togliamo il Cristianesimo se ne va tutta la nostra cultura, se ne va il nostro stesso volto.
Giovanni Paolo II, come attualmente sta facendo Papa Benedetto, ci ha avvisati con tutta la forza della sua convinzione e della sua testimonianza.
Anche San Rocco, proprio perché è Santo, è stato un grande benefattore dell’umanità, è stato in particolare, un grande benefattore della nostra Europa, un grande costruttore della civiltà Europea.
L’Europa è nata in pellegrinaggio, è nata dalla seminagione dei pellegrini e la sua lingua materna è il Cristianesimo.
San Rocco pellegrino, dovunque passava, risvegliava il senso di Dio e Dio, ricordatelo bene, è l’asse portante della vita umana, è la trave che tiene in piedi il tetto della dignità e della fraternità delle persone. Se si esclude Dio cade il tetto della dignità e ci troviamo tutti sommersi in un grande immondezzaio.
Ricordo un esempio che mi colpì profondamente negli anni che ho trascorso a Loreto. Ecco il fatto: << nelle prime luci del mattino, in una domenica d’estate, nell’anno 2001 ci fu un grave incidente lungo la statale Adriatica. Un incidente che commosse tutti.
Al mattino della domenica, un gruppo di giovani, come è consuetudine, stava tornando a casa alle prime luci dell’alba stanchi, storditi da una notte assurda, il giovane che sedeva sul sedile destro della macchina, sedile anteriore, si sporse dal finestrino e non notò che la macchina si stava troppo accostando dalla parte destra dove c’era un camion parcheggiato. Lo scontro fu drammatico, rimase decapitato >>.
Ricordo che cinque giorni dopo a Porto Recanati, c’era un grande raduno aereo e venne portata in processione la Madonna di Loreto: Patrona dell’aeronautica e io presiedevo quella processione. Arrivati a quel punto, invitai tutti a fermarsi e dissi: “vi rivolgo solo alcune domande: sapete cosa è successo qui?; sapete come è morto questo giovane pochi giorni fa?; chiedo a voi giovani, è giusto spendere la vita così?; è giusto sciupare tutta la vita, un patrimonio prezioso, in questo modo?”.
Ricordo che ci fu un grande silenzio, alla fine un giovane che mi stava accanto, che conoscevo, nel silenzio gridò: “che schifo è la vita!” Mi colpì e mi ferì, “che schifo è la vita” dissi: “se a vent’anni dici così, cosa dirai fra qualche anno?”
Allora mi permisi di ricordare a tutti i giovani presenti, cosa ha detto Madre Teresa di Calcutta: “la vita è un’opportunità, coglila; la vita è bellezza, ammirala; la vita è beatitudine, assaporala; la vita è un sogno, fanne realtà; la vita è una sfida; la vita è un dovere; la vita è un gioco, giocalo; la vita è preziosa, abbine cura; la vita è una ricchezza; la vita è amore; la vita è un mistero, scoprilo; la vita è un’avventura; la vita è bella, perché è vita, difendila!”
Ricordo con sincerità, che quel giovane, mi disse: “lei forse ha ragione ma io non ho questo criterio di lettura”, alzai la voce e dissi a tutti: “almeno però sappiate che c’è un altro modo di leggere la vita”. Alludevo alla lettura che danno i Santi e alla differenza che la santità porta nel mondo: ecco perché sono importanti i Santi!
San Rocco nel suo tempo è stato un fiume di carità, un fiume di attenzione premurosa verso gli ammalati e verso gli emarginati che ritornano in ogni generazione.
San Rocco è stato un grande contestatore dell’egoismo, come i santi di tutti i tempi, come Madre Teresa di Calcutta. Sapete nel 1979 per lo stupore di tutti, questa piccola suora della carità, venne designata per il premio Nobel per la pace, dopo l’assegnazione di questo premio, venne invitata a parlare all’ONU.
L’allora segretario dell’ONU, quando presentò Madre Teresa all’assemblea dei rappresentanti delle Nazioni Unite uscì con questa esclamazione, che colpì e ferì Madre Teresa, disse: “vi presento la donna più potente della Terra!”
Madre Teresa rimase colpita, quando fu il suo turno al microfono, alzò la mano con il Rosario e disse: “io sono soltanto una povera donna che prega e pregando, Gesù mi mette il suo amore nel cuore e io lo vado a distribuire ai poveri di tutto il mondo, ai poveri che incontro lungo il mio cammino”. Ebbe il coraggio di lanciare questa sfida, alzando, nuovamente, la mano con la corona del Rosario disse: “ pregate anche voi e Dio vi metterà nel cuore il suo amore e voi potrete portarlo ai poveri che vi stanno accanto, forse, sul pianerottolo stesso della vostra casa”.
San Rocco ha dato la stessa testimonianza.
Oggi l’Europa è stanca e sbandata, ha perso il senso di Dio e pertanto non capisce più il valore immenso della vita.
Un giornalista contemporaneo, molto noto e purtroppo anche molto ammirato, ha detto: “io non credo che il ruolo della specie dalla quale io appartengo sia superiore a quello delle api , delle formiche o dei passerotti”: sono parole terribili che tolgono ogni dignità alla vita umana e pertanto aprono la strada ad ogni violenza.
Un poeta contemporaneo, Giorgio Caproni, è arrivato a dire: “che la vita è un trapasso dal sangue al sasso, la vita è un viaggio verso il niente”.
Siamo in un totale smarrimento del valore della vita, occorrono nuovi Santi, occorrono nuovi San Rocco, per questo ognuno di noi deve pregare dicendo: “Signore donami la forza, manda me!”
Cari fratelli, guardando San Rocco e guardando con ammirazione la sua vera testimonianza di vita siamo spinti a offrire la nostra vita affinché ognuno di noi, sulle strade del mondo, possa portare la luce della bellezza della dignità umana di cui brillava San Rocco seguendo la strada di Dio.

Auguri e buon viaggio della vita a tutti voi amici di San Rocco.


 
 
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