Non fu certo un evento casuale se per Rocco, che volle nascondersi al mondo, venne improvvisamente alla luce la sua vera identità.
Quella croce, che era apparsa sul petto alla sua nascita, rivelò infatti chi egli veramente fosse. I suoi carcerieri la videro e ne rimasero sorpresi; non meno sorpreso rimase il sacerdote che, fatto chiamare Rocco, vide nella cella che l’ospitava un insolito vivido chiarore, mentre anche il volto del prigioniero era raggiante. Quello sconosciuto pellegrino era stato avvertito da un angelo della sua prossima fine terrena, per cui aveva chiesto la visita di un ministro di Dio.
Intanto il governatore veniva avvertito di quegli eventi straordinari; ne venne a conoscenza anche la madre di lui la quale, alla notizia di quel segno di croce, riconobbe in quel giovane il figlio di messer Giovanni di Montpellier.
Circostanza incredibile: il governatore era lo zio di Rocco.
Anche il popolo seppe, allora, quale eroico sacrificio aveva offerto a Dio quell’umile operatore di miracoli. Rientrati nella cella dopo la loro commovente missione, quei testimoni trovarono che il Santo era già nella Patria Celeste. Era il 16 agosto del 1376 o 1379.