“Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”
RIFLESSIONE PER IL RITIRO SPIRITUALE DEI GRUPPI AMICI DI SAN ROCCO
24 FEBBRAIO 2008
Santuario Diocesano di San Rocco Capriati al Volturno (CE)
Cari amici, la “Parola” che ho voluto scegliere quale spunto per la riflessione di questo nostro ritiro di spiritualità, è l’episodio della “Tentazione di Gesù” tratto dal Vangelo di Matteo 4,4: “Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”.
Satana, acerrimo nemico del genere umano e del bene, fin dalle origini, si scontra nel deserto cercando di far cadere in tentazione e di sconfiggere colui che è sommo bene, Gesù Cristo Signore. Tenta Gesù in quelli che sono i pericoli costanti per la caduta dell’uomo: i beni materiali e il desiderio di potere. L’uomo in quanto creatura fatta di materia e spirito, vive fra il cielo e la terra; l’uomo capisce che la materia vive di cose di terra che hanno un importante valore in quanto le permettono di stare bene, fino a renderla felice delle sole sostanze che la rendono ricca. Basta guardarci intorno per renderci conto quanto il mondo giri intorno alla ricchezza materiale, per capire quando sia importante tale realtà. Vite affannate di uomini che mirano solo al raggiungimento del benessere a qualunque condizione; guerre che si combattono per affermare il proprio predominio; zone del mondo straricche mentre altre necessitano dei più elementari bisogni. In questo benessere terreno l’uomo confida per far riposare con tranquillità la propria esistenza, dimenticando che non è in tale piacere però che l’anima può trovare il suo vero riposo. Essa vive nella materia ma non viene assoggettata ad essa. “Badate di tenervi lontani dall’ansia delle ricchezze, perché la vita di un uomo non dipende dai suoi beni, anche se è molto ricco”. Al ricco stolto Gesù dice: “Stolto questa notte stessa ti sarà chiesta la tua vita. E quello che hai accumulato di chi sarà?” Il Signore dice all’uomo che servire bene vuol dire vivere bene in Lui e godere bene di Lui. Le ricchezze del mondo, “mammona” come vengono definite da Gesù, hanno il potere di portare l’uomo a vivere per sé senza curarsi né preoccuparsi di chiunque intorno a lui abbia necessità. Dio vuole l’attenzione al bisognoso, chiunque esso sia, e vuole che la ricchezza sia usata quale mezzo per guadagnare il Paradiso!
Noi quali devoti di San Rocco sappiamo che ciò è possibile. San Rocco ha usato la sua ricchezza per il bene dei bisognosi distribuendo tutti i suoi averi ai poveri divenendo ultimo tra gli ultimi. Tra la gente e una realtà che spesso ci porta a dimenticare chi vive nel bisogno, la vita di San Rocco deve essere il nostro riferimento.
Si serve Dio quando non siamo ciechi e sordi al richiamo del bisognoso, del malato, del sofferente. Ama Dio chi sa tendere la sua mano, servendo come solo Lui sa fare con ogni mezzo per ogni necessità. Si serve con tutto ciò che si possiede fino ad attendere l’ora del rientro. Tutto ciò che è stato seminato, lo si ritrova centuplicato secondo la ricompensa divina, e la certezza di tale realtà Gesù la comunica apertamente nella parabola del ricco epulone con Lazzaro bisognoso. L’uno servo della ricchezza egoistica e l’altro affamato ed elemosinante. Gesù non lascia dubbi sulla fine dei due, ponendo il ricco nella condizione di grande patimento dopo la vita terrena e l’altro di grande gioia: “ Figlio ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti” (Lc. 16,25).
Non ci sono parole né illusioni che possono modificare tale verità, perché la soluzione di Dio nella Sua Giustizia non può venire che usando la CARITA’ quale mezzo di salvezza e di amore in quanto DIO E’ AMORE!