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Catechesi per l'incontro di spiritualità del 28 febbraio 2010

INCONTRO DI SPIRITUALITA’ E PREGHIERA
CAPRIATI AL VOLTURNO 28 FEBBRAIO 2010


“Nulla che è di Dio rimane sulla terra.
Tutto ciò che da Lui proviene a Lui torna”.


Quest’anno, cari amici e devoti di San Rocco, quale spunto di riflessione per il nostro incontro di spiritualità ho scelto “la Santità”. Parlerò della devozione ai Santi, alla quale la Chiesa ha dato nel corso dei secoli e continua a dare grande importanza, ma che è molto sentita pure nel popolo dei credenti. Da che cosa nasce questo amore verso i Santi che crea tra noi e loro “amicizie” intime, solidissime e che li trasforma nei nostri maggiori confidenti, nei nostri protettori a cui dare fiducia e da cui ricevere aiuto? Da dove nasce questa ininterrotta catena di preghiere che sale incessante da noi a loro? La risposta non è difficile: Gesù Cristo!
Il cristianesimo, cari amici, è la religione della mediazione per eccellenza. Gesù Cristo, il nostro salvatore è il grande Mediatore. Il suo essere Dio, ma anche uomo, ha permesso duemila anni fa, quella redenzione che ora può diventare attuale anche per noi. Sacerdote in eterno, intercede per ogni creatura alla quale invia, unitamente al Padre, lo Spirito, che è l’amore che li unisce, cioè la stessa vita divina. Vita divina alla quale già partecipano con pienezza coloro che hanno saputo nel corso della loro esistenza aderire totalmente a Cristo.
Allora i Santi diventano a loro volta mediatori sia delle nostre suppliche, sia dei doni con cui Dio risponde alle nostre richieste. Così ne viene fuori che il cristianesimo non è una fede di gente isolata, preoccupata soltanto della propria salvezza individuale. E’ piuttosto una grande famiglia, una “comunione”. Un solo corpo che ha Cristo per capo. Chi ha già raggiunto l’eternità beata, si fa tramite per donare la forza di Cristo a chi ancora combatte tra le difficoltà della vita. I Santi quindi, diventano i nostri compagni di viaggio verso la meta che è il Paradiso.
Pur vivendo nel mondo, non sono di questo mondo! Nulla che è di Dio rimane sulla terra. Ecco che allora le virtù dimorano in queste creature fino a renderle diverse. Diverse non perché non più uomini, non più dipendenti, non più bisognose e fragili; diventano creature diverse perché hanno imitato Cristo e vivono di Lui.
I Santi ricchi dell’insegnamento di Gesù, imparano il piacere del servire, esprimendolo nell’andare verso chiunque abbia necessità, vivendo quali “ultimi” nel servizio, come “ultimo” si rese Cristo al servizio dell’umanità.
Abbiamo l’esempio di San Rocco, cari amici, che ai bisogni personali antepose le necessità dei malati; si fece ultimo nel servizio agli appestati e, malato lui stesso, si ritirò in una grotta rifiutando di farsi curare nell’ospedale di Piacenza.
I Santi hanno cercato giorno per giorno di crescere nelle virtù e di correggere i difetti. Così facendo sono diventati Santi. Così dobbiamo fare anche noi.
San Rocco era un uomo come tutti noi, ma un giorno, meditando sul senso della vita, ha deciso di lasciare tutto per mettersi alla sequela di Cristo. Pregare i Santi ci aiuta a non cadere più in quei brutti peccati che rendono triste la nostra vita. Anche loro sono vissuti sulla terra e sanno quanto sono terribili le tentazioni e quanto è debole la nostra carne; ma loro hanno vinto! Ha scritto l’apostolo San Giacomo: “Beato l’uomo che sopporta la tentazione, perché una volta superata la prova riceverà la corona della vita che il Signore ha promesso a quelli che lo amano” (Gc 1,12).
Dio chiama tutti alla santità, ma come possiamo diventare Santi, amici di Dio?
Per essere Santi non occorre compiere azioni e opere straordinarie, né possedere carismi eccezionali, è necessario ascoltare Gesù e poi seguirlo senza perdersi d’animo di fronte alle difficoltà: “Se uno mi vuol seguire, dice Gesù, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Se uno mi serve, il Padre lo onorerà” (Gv 12,26). La santità esige uno sforzo costante, ma è possibile a tutti perché più che opera dell’uomo, è anzitutto dono di Dio, tre volte Santo. Con Lui l’impossibile diventa possibile; solo con il suo aiuto ci è dato di diventare perfetti come è perfetto il Padre celeste.
 
 
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