INTERVISTA AL VESCOVO DI LOCRI – GERACE Mons. Giancarlo Maria Bregantini

 

 

 

 

 

  1. In una società a struttura complessa e multiculturale con modelli valoriali diversificati, in che modo deve essere propagata la “Buona Novella”?

 

 In una società così complessa e diversificata, si può correre il rischio di restare smarriti se non si  trovano punti di riferimento e figure elette di santità a cui potersi ispirare, per una condotta di vita nella società in cui uno si trova a vivere: queste figure sono come un’ancora di salvezza per tutti, singoli e comunità.

 

 

  1. San Rocco, interprete autentico del Vangelo, Pellegrino sulle strade del mondo, perché

continua ad essere emulato da tanti devoti per i sentieri della santità?

 

Una di queste figure luminose è San Rocco da Montpellier, un santo universalmente conosciuto come San Francesco d’Assisi, Antonio da Padova, Padre Pio da Pietrelcina, Teresa da Calcutta, per fare qualche nome. Figure di chiara santità e luminosità che nella loro esistenza si sono avvicinate a Cristo, vivendo in pieno l’ideale cristiano soprattutto nell’amore del prossimo. San Rocco, pellegrino per le vie del mondo che si è spogliato di tutti i beni terreni per amore dei poveri, ha amato la Chiesa facendosi pellegrino verso Roma per visitare la Tomba degli Apostoli, a contatto con i fratelli sofferenti e gli appestati si è fermato per curarli e più volte per guarirli con l’aiuto di Dio.  Nel momento della sofferenza e della malattia, fu abbandonato da tutti e dimenticato, tranne che da Dio che provvide misteriosamente a sfamarlo servendosi di un cagnolino che ogni giorno gli portava un pezzo di pane sottraendolo dalla mensa dei ricchi. Soffrì anche la prigione per cinque anni, da innocente fino al suo ritorno in patria, trovandovi la morte.

Riconosciuta la sua santità, Dio lo glorificò non solo sulla terra ma in ogni parte del mondo. Dopo il Concilio di Costanza o, secondo altri, di Ferrara ( 1437-1439).

 

  

  1. Nella sua diocesi la diffusione del “Culto del Pellegrino di Dio”, come si è diffusa?

 

 In Calabria, il culto del Santo è presente a Catanzaro fin dal 1560 ed in provincia di Reggio Calabria, subito  dopo la Battaglia di Lepanto ( 7 ottobre 1579) a causa della peste scoppiata su una nave approdata a Messina dopo tale battaglia e diffusasi in Sicilia e dopo in Calabria. Le afflitte popolazioni si sono rivolte al patrocinio di San Rocco ed altri a quello di San Sebastiano. In Diocesi di Locri-Gerace ci sono 32 comunità che onorano e festeggiano San Rocco.

 

   

  1. La testimonianza del Procuratore dell’Associazione Europea Amici di San Rocco,

Costantino De Bellis, fedele al messaggio del Pellegrino dell’Assoluto, quale incidenza può

ancora avere per radicare su tutto il territorio nazionale le incomparabili gesta di San Rocco,

che ha esercitato al massimo grado la carità per ristabilire gli appestati e per riportare gli ammalati sulle rotte della spiritualità?

 

Si va affermandosi anche nella nostra Diocesi la presenza dell’Associazione Europea “Amici di San Rocco”, con sede in Roma. La testimonianza del Procuratore Costantino De Bellis in questo campo, è di grande incentivo a promuovere la vera devozione al Santo, purificata da tante incrostazioni che possono recare danno alla figura stessa del Santo e alla vera ed autentica pietà popolare. Ciò certamente sarà attuata con una formazione cristiana dei soci i quali sono chiamati a rendere onore al santo soprattutto con la testimonianza della propria vita ispirata agli ideali cristiani.