Unzione
sacerdotale nello
Spirito
Nell’unzione
sacerdotale, lo Spirito Santo spinge Gesù nella preghiera.
Gesù che prega si ritirò nella montagna. Luca scrive che
Gesù stava in preghiera e il cielo si aprì.
Lc 3,21-22
Battesimo di Gesù
Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo,
stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza
corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio figlio
prediletto, in te mi sono compiaciuto».
Scese
lo Spirito Santo e si direbbe che per Luca è Gesù a squarciare
i cieli e fare scendere lo Spirito Santo. Il mistero dell’unzione è legato
alla preghiera.
Lc 5, 15-16
La sua fama si diffondeva ancor più; folle numerose
venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro infermità.
Ma Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare.
Lc
6, 12-13
In quei giorni Gesù se ne andò sulla montagna a pregare
e passò la notte in orazione. Quando fu giorno, chiamò a sé i
suoi discepoli e ne scelse dodici, ai quali diede il nome di
apostoli
Perché Gesù salì sul
monte pregare?
Lc 9,28-29
Circa otto giorni dopo questi discorsi, prese con
sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
E, mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua
veste divenne candida e sfolgorante.
Gesù va
nel deserto non per essere tentato ma per pregare, digiunare
e fare un periodo di deserto per affrontare la missione che
il Padre gli affidava
Lc 11,1
Il Pater
Un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando
ebbe finito uno dei discepoli gli disse: «Signore, insegnaci
a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli».
Ed egli disse loro: «Quando pregate, dite:
Padre, sia santificato il tuo nome,
venga il tuo regno;
dacci ogni giorno il nostro pane quotidiano,
e perdonaci i nostri peccati,
perché anche noi perdoniamo ad ogni nostro debitore,
e non ci indurre in tentazione».
Pur pregando come pregano, gli israeliti si accorgono da come prega Gesù, di
non aver mai pregato tanto. Tanto da dover chiedere a Gesù di insegnare loro
a pregare Lc 11,1 (vedi sopra). Nasce così il Padre Nostro. L’ultimo spiraglio
lo vediamo nel Getsemani.
Lc 22, 41
Poi si allontanò da loro quasi un tiro di sasso e, inginocchiatosi,
pregava: «Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Tuttavia
non sia fatta la mia, ma la tua volontà».
Oltre
alla preghiera personale, Gesù pregava come gli altri israeliti
e per i primi trent’ anni sicuramente Gesù avrà vissuto come
ogni pio israelita.
Gesù è un contemplativo che ogni tanto va all’azione. Il tessuto continuo nella
vita di Gesù che tutto bagna, questa era la preghiera in Gesù.
Una poesia del Portico tra i suoi versetti ci narra anche che la notte è il
luogo, è l’essere in cui si immerge, si crea, si fa, si rifà, è l’essere in
cui si riposa, si ritira, si raccoglie. È la notte che è continua, i giorni
sono discontinui che sforano la notte. Come è vero tutto questo nella vita
di Gesù!
La parola esce dal silenzio (come raccoglimento, intimità col Padre) e crea, è una
parola che realizza, che fa, dicendola realizza ciò che viene detto.
Entriamo dentro il mistero della preghiera di Gesù.
Tutte le preghiere di Gesù attestate nei quattro vangeli, hanno in comunione
la invocazione “Padre Abba”. Questo vocabolo infantile, non è mai attestato
nelle preghiere giudaiche. Questa parola racchiude la novità sconvolgente della
preghiera di Gesù. Al mondo a pregare è il figlio di Dio, Gesù stesso ispirato
dallo Spirito Santo.
Lc 10,21
In quello stesso istante Gesù esultò nello Spirito Santo
e disse: «Io ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della
terra, che hai nascosto queste cose ai dotti e ai sapienti
e le hai rivelate ai piccoli. Sì, Padre, perché così a te è piaciuto.
Paolo
conferma questa scoperta. Quando noi diciamo Abba, è lo Spirito
Santo che lo dice in noi, continuando in noi cristiani la
preghiera di Gesù.
Gal 4,6.
Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il
suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare
coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione
a figli. E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio
ha mandato nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida:
Abbà, Padre! Quindi non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio,
sei anche erede per volontà di Dio.
Lo Spirito Santo non è figlio del Padre, ma procede dal Padre e, per l’incarnazione, è diventato
lo Spirito di Gesù. Ogni volta che sentiamo questo grido nella Chiesa è lo
Spirito Santo che opera, altrimenti uno grida inutilmente.
Rm 8,26
Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla
nostra debolezza, perché nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente
domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per
noi, con gemiti inesprimibili
Ciò che capita nei cristiani e nella Chiesa, ci fa capire cosa passò Gesù.
Eb
5,7
Proprio per questo nei giorni della sua vita terrena
egli offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime
a colui che poteva liberarlo da morte e fu esaudito per la
sua pietà; pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza
dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza
eterna per tutti coloro che gli obbediscono, essendo stato
proclamato da Dio sommo sacerdote alla maniera di Melchìsedek.
Lo
Spirito Santo era nel Getsemani nella sua offerta al Padre.
Eb 9,14.
Infatti, se il sangue dei capri e dei vitelli e
la cenere di una giovenca, sparsi su quelli che sono contaminati,
li santificano, purificandoli nella carne, [14]quanto più il
sangue di Cristo, che con uno Spirito eterno offrì se stesso
senza macchia a Dio, purificherà la nostra coscienza dalla
opere morte, per servire il Dio vivente?
In
questa preghiera sacrificale di si al Padre, c’è il terzo
aspetto della unzione ricevuta da Gesù mediante lo Spirito
Santo, è l’unzione sacerdotale. Mio figlio sei tu, oggi ti
ho generato.
Eb 5,5
Nello stesso modo Cristo non si attribuì la gloria di
sommo sacerdote, ma gliela conferì colui che gli disse:
Mio figlio sei tu, oggi ti ho generato.
Lc
3, 22
Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù,
ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo
si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea,
come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: «Tu sei il mio
figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto».
L’unzione sacerdotale si esplica nella sua preghiera, ma
culmina nel suo sacrificio della croce. Passiamo ora dalla
vita di Gesù alla vita della Chiesa.
1) Gesù pregava incessantemente
2) Gesù pregava nello Spirito.
Vediamo come queste cose sono nella vita della Chiesa.
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