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INTERVISTA A S. ECC. MONS. ARMANDO DINI
ARCIVESCOVO DI CAMPOBASSO-BOIANO

 

1 Mons. Armando Dini, in una realtà secolarizzata, l’ancoraggio ad un approdo sicuro, per non naufragare nel mare dell’esistenza, l’unica àncora di salvataggio è Cristo, modello, perfezione, sorgente inesauribile di spiritualità, da cui attingere la forza per predicare la Buona Novella.

Quali scenari si presentano in questa fase attuale della storia contemporanea per l’umanità che si proietta nel terzo millennio?

 

Lo scenario che è più evidente in questo momento della storia contemporanea è la cosiddetta globalizzazione. E’andata maturando attraverso il perfezionamento e la diffusione  dei mezzi di comunicazione sociale – in modo particolare dalla televisione -, e dai mezzi di trasporto -  in modo particolare degli aerei -; e negli ultimi decenni ha avuto una forte accelerazione. Essa avvicina economie e culture, creando pericolo di perdita di posti di lavoro nel nostro Paese e in genere in Europa, e di scontri di civiltà.

Crea anche possibilità nuove alla evangelizzazione queste diventeranno annuncio del Signore Gesù a condizione che noi, discepoli di Cristo, lo sappiamo essere in modo più vero.  

 

2 La celebrazione eucaristica che Lei presiederà il 29-04-2006, in Petacciato, fonte e culmine del Mistero, in che misura può alimentare la vita dello Spirito, dei devoti di San Rocco, Il Pellegrino di Dio, alla ricerca dell’Assoluto, patrimonio dei Beni Eterni ?

Questa celebrazione ci farò fare esperienza dell’incontro vivo con Gesù, aiutati da San Rocco.

Prego perché l’Eucaristia alla quale parteciperemo incida profondamente nella vita di ciascuno di noi: scuotendoci da una vita appiattita nel consumismo e intrisa di egoismi, per farci diventare più sul serio pellegrini, ricchi di Cristo, in cammino verso la Gerusalemme Celeste.

 

 

3 Mons. Dini, cosa pensa di questi incontri tra le Associazioni, i Gruppi e le Confraternite, legate indissolubilmente alle gesta incomparabili del Pellegrino di Dio, per rafforzare i vincoli della fraternità e della suprema virtù della carità?

San Rocco, assistendo i malati di peste, ha amato come ama Gesù, sino a condividere con loro la pestilenza. Quanta strada nel cammino della carità siamo chiamati a percorrere per imitarlo!

L’incontrarci, l’avere pazienza e affetto reciproci nell’amore che ci ha insegnato Gesù, auguro che sia fare un significativo passo avanti nella strada della carità; percorso da continuare poi, nella forza dello Spirito Santo, un a volta ritornati alle nostre case.

 

 

4 Il ruolo propulsivo del Procuratore Costantino De Bellis, ha premesso il radicamento su tutto il territorio nazionale dell’Associazione Europea Amici “San Rocco”, sodalizio eminente.

Lei come giudica l’apostolato del Procuratore?

Conoscerò meglio il Procuratore di San Rocco De Bellis proprio in quei giorni. Sin da ora lo ringrazio per questa iniziativa, della quale spero che in tanti riceveranno grazia dal Signore per imitare meglio la santità di San Rocco.

 

                                                                             NICOLA MASTROCINQUE