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LETTERA DI MONS. PIETRO FARINA VESCOVO DI ALIFE-CAIAZZO

 

All’Associazione Europea “Amici di San Rocco”.

Esprimo volentieri quanto ho vissuto il 15 maggio 2004 a Capriati al Volturno (CE) in occasione del Convegno Europeo degli “Amici di San Rocco”. Innanzitutto ringrazio il Signore che, seguendo sempre le sue vie che non sono le nostre, mi ha dato l’opportunità di incontrarvi nel suddetto Convegno pur non essendo in programma, e poi tutti voi per la bella testimonianza di fede e di amore verso San Rocco, il “Pellegrino di Dio”.

Testimonianza semplice e profonda, che mi ha fatto cogliere il grande valore, purtroppo spesso disatteso nel suo significato più profondo, della religiosità popolare e delle sane tradizioni, espressioni di un cammino di fede che, nel rinnovarsi delle forme, continua a nutrire il nostro popolo bisognoso di sentirsi coinvolto integralmente, nella mente e nel cuore, nell’incontro con Dio. Una pietà popolare perfettamente rispettosa dell’azione liturgica è quanto ho ammirato di più il 15 maggio. Il riconoscimento del lavoro svolto dagli “angeli della strada” e la presenza di tanti sindaci che hanno accompagnato i vari gruppi e confraternite venute da ogni parte d’Italia hanno completato l’opera evidenziando un’organizzazione adeguata che certamente ha risentito dell’entusiasmo e della generosità del Procuratore Costantino De Bellis.

Alla sua “insistenza” va ancora il mio grazie e lo sprono a continuare nell’infaticabile servizio di apostolato sulle orme di San Rocco per annunziare il Vangelo di Cristo.

 

Mons. Pietro Farina

Vescovo di Alife-Caiazzo