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La storia a fumetti di SAN ROCCO IL PELLEGRINO

Racconto e commento di FRATEL COSTANTINO DE BELLIS

NESSUNO AMA CIÒ CHE NON CONOSCE.

Amici carissimi.
Chi è S. Rocco? Dove e come è morto? Quando è vissuto? Perché tutte le statue lo raffigurano con un cane? Perché ha una piaga sulla coscia? Di quale paese è patrono e protettore? In vita ha visitato la località di Casertavecchia?
Dopo un anno e mezzo di servizio pastorale nella chiesa di S. Rocco di Casertavecchia sono le domande che frequentemente il popolo di Dio mi ha posto e che evidenziano quanto il nome di S. Rocco sia giunto in ogni angolo del mondo ma come sia scarsamente conosciuta la sua esistenza terrena, vissuta secondo il Vangelo, che lo ha portato ben presto agli onori degli altari, divenendo nei secoli successivi alla sua canonizzazione uno dei santi più venerati della cristianità.
“Nessuno ama ciò che non conosce”, afferma un antico proverbio, se non conosciamo le opere di bene, le sofferenze e l’amore che San Rocco ha profuso in nome di Dio per il prossimo, non potremo mai diventare suoi veri amici ed imitatori.
San Rocco non era italiano, era francese, nacque a Montpellier tra il 1345 e il 1349, da una nobile famiglia. I genitori Libera e Giovanni De la Croix, invocarono per tutta la vita la grazia di avere un figlio. Solo in età avanzata vennero esauditi nel loro desiderio. Riconoscenti consacrarono il piccolo Rocco a Dio, che sin dalla nascita aveva impressa una voglia a forma di croce sul petto.
I genitori non ebbero però il tempo di assaporare i frutti del loro impegno cristiano perché la morte li sorprese entrambi lasciando orfano il giovane Rocco non ancora ventenne. Continua  a leggere ->

Il 16 gennaio ricordiamo come associazione
e facciamo memoria del nostro amico e patrono San Rocco.

Amici carissimi.
Per trovare Gesù bisogna scegliere la via dell’amore .
Come fece san Rocco che partendo pellegrino verso la città eterna al soffio dello Spirito fu pieno d’ardore, e lasciando tutto , e una volta incontrato Gesù nei malati segue un nuovo itinerario di vita e cambia percorso e si incammina lungo una strada alternativa al mondo , segue quella dell’amore e della carità .san rocco invita anche noi a cambiare strada e a percorrere la via che porta a Cristo unico Salvatore del modo e a rivestirvi di una luce nuova , una luce che non abbaglia , ma è gentile e risplende nell’amore umile .
Buon incontro di preghiera carissimi e vi invito come sempre a pregare per me !!!!
Fratel Constantino .

Un pensiero spirituale per tutti voi cari amici.

Nessuno ama ciò che non conosce

NESSUNO AMA CIÒ CHE NON CONOSCE Chi è S. Rocco? Dove e come è morto? Quando è vissuto? Perché tutte le statue lo raffigurano con un cane? Perché ha una piaga sulla coscia? Di quale paese è patrono e protettore? In vita ha visitato la località di Casertavecchia?Dopo un anno e mezzo di servizio pastorale nella chiesa di S. Rocco di Casertavecchia sono le domande che frequentemente il popolo di Dio mi ha posto e che evidenziano quanto il nome di S. Rocco sia giunto in ogni angolo del mondo ma come sia scarsamente conosciuta la sua esistenza terrena, vissuta secondo il Vangelo, che lo ha portato ben presto agli onori degli altari, divenendo nei secoli successivi alla sua canonizzazione uno dei santi più venerati della cristianità.“Nessuno ama ciò che non conosce”, afferma un antico proverbio, se non conosciamo le opere di bene, le sofferenze e l’amore che San Rocco ha profuso in nome di Dio per il prossimo, non potremo mai diventare suoi veri amici ed imitatori.San Rocco non era italiano, era francese, nacque a Montpellier tra il 1345 e il 1349, da una nobile famiglia. I genitori Libera e Giovanni De la Croix, invocarono per tutta la vita

Leggi tutto

La santità è portarsi la propria indole, il proprio carattere, forse anche un po’ le proprie tare culturali, ma avere sempre l’umiltà di lasciare aperta la porta del ripensamento, del cedimento davanti all’evidenza, della lealtà di chiamare le cose per nome. Santità è lasciare i propri pregiudizi senza ripensamenti. La santità è essere se stessi ma considerarsi continuamente in cammino, in crescita, in conversione: con l’unica caratteristica però di raddrizzare il tiro. Il più grande contributo che possiamo dare al mondo è quella di emergere in tutta la nostra unicità, non usando però mai la nostra unicità come scusa per non crescere mai. Non basta essere originali, bisogna essere anche maturi.
Allora prendiamo esempio da un uomo, ed un amico per noi , la sua vita fu un vero donarsi, nel silenzio, nel nascondimento e soprattutto nel essere parte di quell’umanità piegata e sofferente, il giovane Rocco, viandante, pellegrino e guaritore insegni anche a noi l’umiltà e la carità e come fecero i Magi, con lui inginocchiandosi davanti al Salvatore Gesù bambino e preghiamo con cuore sincero e rinnovato.

Buona giornata a tutti cari amici con affetto fratel Costantino.

ASSOCIAZIONE EUROPEA AMICI DI SAN ROCCO

Associazione Europea Amici di San Rocco

Riflessione #2

Non ho mai chiesto troppo alla vita, desidero solo piccole cose che hanno un nome ed un’anima. Perché è nel poco che trovo il molto.

Continua a Leggere

Saluto dal Fondatore Associazione Europea Amici di San Rocco, Costantino De Bellis

Inno a San Rocco

NESSUNO AMA CIÒ CHE NON CONOSCE.

Amici carissimi.
Chi è S. Rocco? Dove e come è morto? Quando è vissuto? Perché tutte le statue lo raffigurano con un cane? Perché ha una piaga sulla coscia? Di quale paese è patrono e protettore? In vita ha visitato la località di Casertavecchia?
Dopo un anno e mezzo di servizio pastorale nella chiesa di S. Rocco di Casertavecchia sono le domande che frequentemente il popolo di Dio mi ha posto e che evidenziano quanto il nome di S. Rocco sia giunto in ogni angolo del mondo ma come sia scarsamente conosciuta la sua esistenza terrena, vissuta secondo il Vangelo, che lo ha portato ben presto agli onori degli altari, divenendo nei secoli successivi alla sua canonizzazione uno dei santi più venerati della cristianità.
“Nessuno ama ciò che non conosce”, afferma un antico proverbio, se non conosciamo le opere di bene, le sofferenze e l’amore che San Rocco ha profuso in nome di Dio per il prossimo, non potremo mai diventare suoi veri amici ed imitatori.
San Rocco non era italiano, era francese, nacque a Montpellier tra il 1345 e il 1349, da una nobile famiglia. I genitori Libera e Giovanni De la Croix, invocarono per tutta la vita la grazia di avere un figlio. Solo in età avanzata vennero esauditi nel loro desiderio. Riconoscenti consacrarono il piccolo Rocco a Dio, che sin dalla nascita aveva impressa una voglia a forma di croce sul petto.
I genitori non ebbero però il tempo di assaporare i frutti del loro impegno cristiano perché la morte li sorprese entrambi lasciando orfano il giovane Rocco non ancora ventenne. Continua  a leggere ->

Il 16 gennaio ricordiamo come associazione
e facciamo memoria del nostro amico e patrono San Rocco.

Amici carissimi.
Per trovare Gesù bisogna scegliere la via dell’amore .
Come fece san Rocco che partendo pellegrino verso la città eterna al soffio dello Spirito fu pieno d’ardore, e lasciando tutto , e una volta incontrato Gesù nei malati segue un nuovo itinerario di vita e cambia percorso e si incammina lungo una strada alternativa al mondo , segue quella dell’amore e della carità .san rocco invita anche noi a cambiare strada e a percorrere la via che porta a Cristo unico Salvatore del modo e a rivestirvi di una luce nuova , una luce che non abbaglia , ma è gentile e risplende nell’amore umile .
Buon incontro di preghiera carissimi e vi invito come sempre a pregare per me !!!!
Fratel Constantino .

Un pensiero spirituale per tutti voi cari amici.

Nessuno ama ciò che non conosce

NESSUNO AMA CIÒ CHE NON CONOSCE Chi è S. Rocco? Dove e come è morto? Quando è vissuto? Perché tutte le statue lo raffigurano con un cane? Perché ha una piaga sulla coscia? Di quale paese è patrono e protettore? In vita ha visitato la località di Casertavecchia?Dopo un anno e mezzo di servizio pastorale nella chiesa di S. Rocco di Casertavecchia sono le domande che frequentemente il popolo di Dio mi ha posto e che evidenziano quanto il nome di S. Rocco sia giunto in ogni angolo del mondo ma come sia scarsamente conosciuta la sua esistenza terrena, vissuta secondo il Vangelo, che lo ha portato ben presto agli onori degli altari, divenendo nei secoli successivi alla sua canonizzazione uno dei santi più venerati della cristianità.“Nessuno ama ciò che non conosce”, afferma un antico proverbio, se non conosciamo le opere di bene, le sofferenze e l’amore che San Rocco ha profuso in nome di Dio per il prossimo, non potremo mai diventare suoi veri amici ed imitatori.San Rocco non era italiano, era francese, nacque a Montpellier tra il 1345 e il 1349, da una nobile famiglia. I genitori Libera e Giovanni De la Croix, invocarono per tutta la vita

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La santità è portarsi la propria indole, il proprio carattere, forse anche un po’ le proprie tare culturali, ma avere sempre l’umiltà di lasciare aperta la porta del ripensamento, del cedimento davanti all’evidenza, della lealtà di chiamare le cose per nome. Santità è lasciare i propri pregiudizi senza ripensamenti. La santità è essere se stessi ma considerarsi continuamente in cammino, in crescita, in conversione: con l’unica caratteristica però di raddrizzare il tiro. Il più grande contributo che possiamo dare al mondo è quella di emergere in tutta la nostra unicità, non usando però mai la nostra unicità come scusa per non crescere mai. Non basta essere originali, bisogna essere anche maturi.
Allora prendiamo esempio da un uomo, ed un amico per noi , la sua vita fu un vero donarsi, nel silenzio, nel nascondimento e soprattutto nel essere parte di quell’umanità piegata e sofferente, il giovane Rocco, viandante, pellegrino e guaritore insegni anche a noi l’umiltà e la carità e come fecero i Magi, con lui inginocchiandosi davanti al Salvatore Gesù bambino e preghiamo con cuore sincero e rinnovato.

Buona giornata a tutti cari amici con affetto fratel Costantino.

ASSOCIAZIONE EUROPEA AMICI DI SAN ROCCO

Associazione Europea Amici di San Rocco

Riflessione #2

Non ho mai chiesto troppo alla vita, desidero solo piccole cose che hanno un nome ed un’anima. Perché è nel poco che trovo il molto.

Continua a Leggere

Saluto dal Fondatore Associazione Europea Amici di San Rocco, Costantino De Bellis

Inno a San Rocco

NESSUNO AMA CIÒ CHE NON CONOSCE.

Amici carissimi.
Chi è S. Rocco? Dove e come è morto? Quando è vissuto? Perché tutte le statue lo raffigurano con un cane? Perché ha una piaga sulla coscia? Di quale paese è patrono e protettore? In vita ha visitato la località di Casertavecchia?
Dopo un anno e mezzo di servizio pastorale nella chiesa di S. Rocco di Casertavecchia sono le domande che frequentemente il popolo di Dio mi ha posto e che evidenziano quanto il nome di S. Rocco sia giunto in ogni angolo del mondo ma come sia scarsamente conosciuta la sua esistenza terrena, vissuta secondo il Vangelo, che lo ha portato ben presto agli onori degli altari, divenendo nei secoli successivi alla sua canonizzazione uno dei santi più venerati della cristianità.
“Nessuno ama ciò che non conosce”, afferma un antico proverbio, se non conosciamo le opere di bene, le sofferenze e l’amore che San Rocco ha profuso in nome di Dio per il prossimo, non potremo mai diventare suoi veri amici ed imitatori.
San Rocco non era italiano, era francese, nacque a Montpellier tra il 1345 e il 1349, da una nobile famiglia. I genitori Libera e Giovanni De la Croix, invocarono per tutta la vita la grazia di avere un figlio. Solo in età avanzata vennero esauditi nel loro desiderio. Riconoscenti consacrarono il piccolo Rocco a Dio, che sin dalla nascita aveva impressa una voglia a forma di croce sul petto.
I genitori non ebbero però il tempo di assaporare i frutti del loro impegno cristiano perché la morte li sorprese entrambi lasciando orfano il giovane Rocco non ancora ventenne. Continua  a leggere ->

Il 16 gennaio ricordiamo come associazione
e facciamo memoria del nostro amico e patrono San Rocco.

Amici carissimi.
Per trovare Gesù bisogna scegliere la via dell’amore .
Come fece san Rocco che partendo pellegrino verso la città eterna al soffio dello Spirito fu pieno d’ardore, e lasciando tutto , e una volta incontrato Gesù nei malati segue un nuovo itinerario di vita e cambia percorso e si incammina lungo una strada alternativa al mondo , segue quella dell’amore e della carità .san rocco invita anche noi a cambiare strada e a percorrere la via che porta a Cristo unico Salvatore del modo e a rivestirvi di una luce nuova , una luce che non abbaglia , ma è gentile e risplende nell’amore umile .
Buon incontro di preghiera carissimi e vi invito come sempre a pregare per me !!!!
Fratel Constantino .

Un pensiero spirituale per tutti voi cari amici.

Nessuno ama ciò che non conosce

NESSUNO AMA CIÒ CHE NON CONOSCE Chi è S. Rocco? Dove e come è morto? Quando è vissuto? Perché tutte le statue lo raffigurano con un cane? Perché ha una piaga sulla coscia? Di quale paese è patrono e protettore? In vita ha visitato la località di Casertavecchia?Dopo un anno e mezzo di servizio pastorale nella chiesa di S. Rocco di Casertavecchia sono le domande che frequentemente il popolo di Dio mi ha posto e che evidenziano quanto il nome di S. Rocco sia giunto in ogni angolo del mondo ma come sia scarsamente conosciuta la sua esistenza terrena, vissuta secondo il Vangelo, che lo ha portato ben presto agli onori degli altari, divenendo nei secoli successivi alla sua canonizzazione uno dei santi più venerati della cristianità.“Nessuno ama ciò che non conosce”, afferma un antico proverbio, se non conosciamo le opere di bene, le sofferenze e l’amore che San Rocco ha profuso in nome di Dio per il prossimo, non potremo mai diventare suoi veri amici ed imitatori.San Rocco non era italiano, era francese, nacque a Montpellier tra il 1345 e il 1349, da una nobile famiglia. I genitori Libera e Giovanni De la Croix, invocarono per tutta la vita

Leggi tutto

La santità è portarsi la propria indole, il proprio carattere, forse anche un po’ le proprie tare culturali, ma avere sempre l’umiltà di lasciare aperta la porta del ripensamento, del cedimento davanti all’evidenza, della lealtà di chiamare le cose per nome. Santità è lasciare i propri pregiudizi senza ripensamenti. La santità è essere se stessi ma considerarsi continuamente in cammino, in crescita, in conversione: con l’unica caratteristica però di raddrizzare il tiro. Il più grande contributo che possiamo dare al mondo è quella di emergere in tutta la nostra unicità, non usando però mai la nostra unicità come scusa per non crescere mai. Non basta essere originali, bisogna essere anche maturi.
Allora prendiamo esempio da un uomo, ed un amico per noi , la sua vita fu un vero donarsi, nel silenzio, nel nascondimento e soprattutto nel essere parte di quell’umanità piegata e sofferente, il giovane Rocco, viandante, pellegrino e guaritore insegni anche a noi l’umiltà e la carità e come fecero i Magi, con lui inginocchiandosi davanti al Salvatore Gesù bambino e preghiamo con cuore sincero e rinnovato.

Buona giornata a tutti cari amici con affetto fratel Costantino.

ASSOCIAZIONE EUROPEA AMICI DI SAN ROCCO

Associazione Europea Amici di San Rocco

Riflessione #2

Non ho mai chiesto troppo alla vita, desidero solo piccole cose che hanno un nome ed un’anima. Perché è nel poco che trovo il molto.

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Saluto dal Fondatore Associazione Europea Amici di San Rocco, Costantino De Bellis

Inno a San Rocco

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